Considerazioni per la valutazione delle alterazioni posturali.
Esame podostabilometrico.
In questo ultimo ventennio, con il progredire tecnologico e l’abbattimento dei costi, si è creata l’opportunità di poter disporre, con relativo impegno, di uno strumento in grado di studiare il comportamento umano in stazione eretta, in modalità statica e/o dinamica. Questo strumento è la pedana dinamometrica o meglio conosciuta come pedana podostabilometrica.
Poter quantificare e qualificare dei parametri che esprimono le risposte riflesse antigravitarie e di equilibrio di una macchina biologica, come è l’uomo, è sicuramente un dato importante, ma capire e interpretare quei dati di risposte biomediche come normale o patologico è tutt’altra cosa.
L’essere umano e la sua coscienza.
L’osservazione e la valutazione della postura può limitarsi solo ad una raccolta di dati bio-fisici e neuro-fisiologici rapportati ad una reazione di normalità bio-meccanica del corpo nello spazio? O dovrebbe anche tener conto di una reattività individuale riferita all’interpretazione che ogni essere ha del mondo?
L’essere umano, si sa, è un qualcosa di unico e di irripetibile e questo non è dovuto solo ad una casualità di variabili biologiche, ma anche di un qualcosa di complesso che potremmo definire coscienza.
La fisica descrive tutto ciò che esiste, ma la fisica a tutt’oggi non è in grado di descrivere la coscienza, pertanto per la fisica essa non esiste.
Può non esistere un qualcosa che percepiamo, che influenza il nostro modo di agire in maniera così rilevante, ma che non siamo in grado di spiegare?
Sia la postura, intesa come reazione statica, sia il movimento, inteso come coordinazione dinamica del corpo nello spazio, possono essere valutati con parametri ben definiti, ma l’insieme dell’azione che racchiude anche la coscienza, la quale influenza il nostro modo di agire, vede ristretto il significato semantico dei due precedenti termini e pertanto “comportamento d’azione” diventa un termine più aperto rispetto al significato di postura e movimento.
Il comportamento d’azione.
Nel significato di “comportamento d’azione” si considera il corpo come un insieme di strutture organizzate capaci di reazioni statico-dinamiche finalizzate alla sopravvivenza. E il modo con cui esse si dispongono nello spazio è una reazione inconscia del vissuto soggettivo che con il movimento rappresentano un’espressione coordinata e armonica in relazione alla cultura, conoscenza e coscienza del soggetto stesso.
Pertanto prima di ricondurre una particolare sintomatologia ad un’alterazione posturale a causa della difficoltà di inquadramento dovuta alla povertà dei dati clinici rilevati dall’esame sul paziente, bisogna considerare tutto l’aspetto umano che racchiude l’esame posturale stesso e dare ad esso la giusta importanza clinico-diagnostica. L’esame digitalizzato serve a confermare ipotesi formulate dall’osservatore che, grazie al background in possesso, è in grado di leggere e interpretare per arrivare ad una diagnosi corretta che gli permetterà di progettare così un piano di trattamento coerente ed efficace in riferimento ai dati quali-quantitativi ottenuti dal test.
Solo così l’esame posturologico, arricchito da dati digitalizzati e riproducibili, può diventare un esame indispensabile e di grande valore medico-riabilitativo.