La prostatectomia parziale o radicale in ogni sua forma (a cielo aperto, laparoscopica e robotica) è divenuta un intervento sempre più diffuso per la cura del carcinoma prostatico e grazie alle moderne tecniche di screening, anche pazienti giovani vengono sottoposti a questo tipo di trattamento. Questo intervento comporta sequele post chirurgiche con un impatto importante sulla qualità di vita degli operati. Nelle varie casistiche si assiste alla comparsa di deficit erettile dopo prostatectomia in percentuali variabili dal 25% al 75% ed a incontinenza urinaria nel 85% dei casi trattati.
Entrambe le problematiche hanno un impatto molto importante sulla qualità di vita del paziente e non sempre possono risolversi spontaneamente a distanza di tempo dall’intervento. Spesso ad un intervento di prostatectomia, soprattutto quando vi sia annessa anche la rimozione dei linfonodi inguinali si può presentare linfedema ai genitali ed alla zona pelvica (linfoceli), che devono essere adeguatamente riconosciuti e trattati attraverso tecniche di linfodrenaggio, bendaggi e l’adozione di indumenti elasto-compressivi.
“La riabilitazione del pavimento pelvico a seguito di prostatectomia è mirata a prendere coscienza della muscolatura del pavimento pelvico e migliorare l’azione della vescica”
La disfunzione erettile e l’incontinenza urinaria che compare a seguito dell’intervento di prostatectomia, va valutata dallo specialista (urologo, andrologo) e trattata adeguatamente in integrazione tra tecniche riabilitative (fisioterapista) e terapia medica (medico specialista).
“La ginnastica perineale mira a dare tenuta e forza alla muscolatura, affinché la contrazione del perineo sia in grado di fermare il passaggio di urina.”
La riabilitazione del pavimento pelvico a seguito di prostatectomia è mirata proprio a prendere coscienza della muscolatura del pavimento pelvico e migliorare l’azione della vescica, responsabile del contenimento urinario e migliorare la perfusione sanguigna dei corpi cavernosi al fine di permettere una erezione funzionale. Si tratta di un percorso personalizzato i pazienti vengono infatti prima valutati: sulla base dell’invasività dell’intervento ricevuto, della sensibilità locale, del tempo trascorso con il catetere, del tipo di cicatrice e dell’eventuale edema che hanno. Subito dopo vengono istruiti su come compiere alcuni gesti routinari per ridurre l’incontinenza e come gestire l’intestino. Dopodiché si mostrano alcuni esercizi specifici, da compiere in posizioni diverse, che potranno poi svolgere in autonomia a casa.
“Lo scopo di queste azioni è simulare situazioni di sforzo riconducibili alla vita quotidiana.”
La ginnastica perineale mira a dare tenuta e forza alla muscolatura, affinché la contrazione del perineo sia in grado di fermare il passaggio di urina. La risoluzione della sintomatologia varia molto da caso a caso, infatti nei casi meno gravi la continenza può essere recuperata entro un mese dall’intervento, mentre in quelli più complessi, si procede alla stimolazione elettrica del muscolo e un anno di riabilitazione non è sempre sufficiente.
Attualmente è consigliabile iniziare il percorso riabilitativo prima dell’intervento a partire già da un mese prima, il paziente viene preparato a effettuare gli esercizi che gli permetteranno di recuperare, una volta operato, la continenza in tempi più brevi e di ridurre la portata del disagio.
La ginnastica perineale è consigliata anche agli uomini trattati soltanto con la radioterapia, ma in questo caso i benefici possono essere minori in ragione di un danno indotto dalle radiazioni al tessuto muscolare: meno sensibile e vascolarizzato.
La riabilitazione perineale viene abbinata all’attività sportiva. Vanno benissimo il nuoto o la camminata. Per la corsa sostenuta e le passeggiate in bicicletta, invece, è meglio aspettare un paio di mesi.
Vale comunque sempre un consiglio: nel momento in cui l’attività fisica comporta una perdita di urina, non va ripetuta fino a un’avvenuta guarigione.
Dott.ssa FT Irene Busetto
Formazione in Linfodrenaggio e Bendaggio Elastocompressivo.
Master di I livello in riabilitazione perineale e diagnostica strumentale presso università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Consulente Sessuale.
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