Il legamento crociato anteriore (L.C.A.) è un cordone fibroso di tessuto connettivo del diametro di un centimetro teso dentro il ginocchio tra la tibia ed il femore, la sua funzione è quella di stabilizzare il ginocchio nei movimenti di flesso estensione e rotazione. La sua lesione può avvenire per bruschi movimenti di torsione sull’arto inferiore o per trauma dall’esterno. La diagnosi di rottura è possibile con manovre cliniche e dev’essere sospettata se, dopo un trauma anche banale, il ginocchio si gonfia in breve tempo.
La lassità di un ginocchio con L.C.A. rotto si avverte soprattutto nelle attività di torsione con cedimenti seguiti da gonfiore e senso di insicurezza. Il semplice rinforzo muscolare in palestra può aiutare a convivere con la lassità, ma non ne permette una completa stabilizzazione nell’attività sportiva.
Generalmente la rottura isolata del legamento crociato è rara, in quanto nell’evento traumatico possono essere interessate anche altre strutture articolari come la cartilagine e i menischi, fino al quadro più grave in cui è coinvolto anche il legamento collaterale nella cosiddetta “triade sfortunata”.
Diverse sono le possibilità di ricostruzione chirurgica in artroscopia (tendine rotuleo; tendine del gracile e semitendinoso; trapianto omologo di altro tendine; trapianto da cadavere; legamento sintetico), scelta che viene valutata in sede pre-chirurgica con l’ortopedico.
Il percorso riabilitativo prevede sei obiettivi che devono essere completati:
- Controllo dell’infiammazione e del dolore
- Recupero dell’articolarità e della flesso-estensione
- Recupero della forza e della resistenza muscolare
- Recupero della coordinazione
- Ripresa del gesto sportivo specifico
- Ritorno alla competizione sportiva specifica
Periodo post operatorio
Il ginocchio viene immobilizzato in estensione completa con la prescritta ginocchiera, già qualche ora più tardi è necessario muovere attivamente il piede. Il giorno dopo inizia il movimento passivo in flessione da eseguire più volte al giorno, e si facilita il recupero dell’estensione.
Il muscolo quadricipite inevitabilmente subisce un processo involutivo con perdita di forza e di massa muscolare. Di conseguenza bisogna procedere per gradi e recuperare prima la massa muscolare, poi la forza, in questo periodo utile l’utilizzo di elettrostimolo ed esercizi isometrici che verranno insegnati dal fisioterapista.
Successivamente si cercheranno la stabilità articolare e la ricostruzione della propriocettività articolare. Ovviamente di pari passo si cercherà di progredire anche nel recupero del rom (range of motion, raggio di escursione) articolare del ginocchio operato.
Ricapitolando, il paziente può flettere ed estendere il ginocchio passivamente immediatamente dopo l’intervento, ma solo a seguito di appropriata valutazione medica. Nei primi 15 giorni si possono facilmente raggiungere i 120° di flessione senza alcun pericolo per il neo legamento. L’estensione totale deve essere cercata e recuperata da subito. In generale, si ottiene una completa flessione fino ai circa 140° normali a tre mesi dall’intervento, tali fasi di recupero verranno monitorate prontamente attraverso controlli ortopedici.
Per quanto riguarda il potenziamento muscolare, bisogna impedire che i muscoli si disabituino alla mobilità, perdendo in efficacia nella loro capacità di rispondere agli stimoli nervosi. A tale scopo è possibile utilizzare la elettrostimolazione, come sopra citato in associazione con una serie di opportuni esercizi muscolari di difficoltà crescente.
Naturalmente, accanto ad un adatto programma di potenziamento muscolare, è molto importante lo stretching. Una procedura fondamentale nell’ambito delle tecniche riabilitative è la riabilitazione propriocettiva, effettuata in maniera egregia e con un’ottima quantificazione oggettiva dei risultati attraverso strumenti come il Delos System.
Si consiglia la ripresa del carico deambulatorio completo dopo 30 giorni dall’intervento, consentendo fino a tale termine la deambulazione con ausilio di due stampelle con carico parziale. Utile anche l’ausilio dell’idrokinesiterapia per un carico graduale. A 3 mesi dall’intervento a seguito di prescrizione medica è possibile effettuare il Test Isocinetico per valutare la qualità e la quantità di contrazione muscolare da arto operato e il controlaterale.
A seguito di valutazione isocinetica si inizierà un lavoro di rinforzo muscolare con l’obiettivo di riportare il paziente alla vita quotidiana e reinserirlo nell’attività sportiva.
A 3 mesi può iniziare un rientro alla corsa, al nuoto e alla bicicletta. A 5-6 mesi inizio di allenamenti più intensi per la ripresa agonistica dello sport praticato.
Studio di Fisioterapia e Riabilitazione Busetto e Pontel S.R.L.